E' successo a Nardò, dove sono dovuti intervenire i carabinieri. I coniugi avevano rotto la serratura e si erano introdotti nell'abitazione dello Iacp già regolarmente assegnata ad un pensionato.
Il dramma occupazionale affligge famiglie, spesso con figli a carico, e su di questo se ne riflette un secondo, quasi sempre collegato in maniera stretta:l’assenza di un tetto sotto il quale riunirsi. L’ennesimo episodio di occupazione abusiva di un alloggio è avvenuto a Nardò, quest’oggi, dove i carabinieri sono dovuto intervenire presso un’abitazione di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari per far uscire una coppia di coniugi che s’era rifugiata lì dentro, senza averne però il titolo. D.C., 30enne, e la moglie S.I, di 25, il primo operaio, la seconda senza impiego, sono stati così denunciati a piede libero per occupazione abusiva e danneggiamento di edifici.
I due, infatti, dopo aver forzato la serratura della porta d’ingresso, avevano occupato l’alloggio, situato in piazza I maggio. Un appartamento peraltro già assegnato ad un pensionato di 70 anni, anch’egli di Nardò. L’uomo è così potuto rientrare nella sua abitazione, ma solo dopo l’arrivo dei militari. Nei giorni scorsi casi più o meno simili sono avvenuti a Lecce, in vari rioni popolari, fra San Pio e la 167. Non sono affatto infrequenti e spesso questi abusi, frutto della disperazione, nascono anche per l’eccessivo tempo d’attesa in vista di un’assegnazione. Un problema sociale diffuso più di quanto si sia disposti a credere, quello dell’assenza di una casa.
da LeccePrima
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