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giovedì 18 giugno 2009

Rifiuti verso Grottaglie. Respira il basso Salento: ma per quanto tempo?


Torna ad essere trafficata la «via della spazzatura », che dal basso Salento porta alla discarica di Grottaglie. I rifiuti solidi urbani, che non trovano casa nei siti già stracolmi dell'Ato Lecce 2, sono tornati già dall'altro ieri ad essere sversati nell'area di Torre Caprarica, che fronteggerà così l'emergenza di molti comuni salentini nei quali si sta verificando una situazione analoga a quella napoletana. Le immagini che giungono da molte località del basso Salento, Gallipoli e Nardò in primis, sono impietose:
cumuli di immondizia ai lati delle strade, che stanno destando la preoccupazione dei residenti e lo sdegno dei villeggianti. Un'operazione, quella di accoglienza dei rifiuti del leccese, che dovrebbe portare a breve a un ritorno alla normalità in una zona che chiede di mantenere intatta la sua vocazione turistica. C'è un'altra terra però, quella jonica, che dopo l'ennesima emergenza inizia a perdere la sua proverbiale «ospitalità» e che attraverso le proteste di associazioni ambientaliste chiede fortemente una soluzione reale del problema. Nessuna dichiarazione ufficiale arriva da esponenti dell'amministrazione, anche se fonti interne al Comune di Grottaglie parlano di «un'azione di solidarietà, per supplire all'insufficienza dell'impianto di biostabilizzazione di Poggiardo, che non durerà più di una decina di giorni e la cui entità verrà chiarita forse nella giornata di domani (oggi - ndr) e solo dopo l'acquisizione della relativa delibera».

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